[]  Pietro Michele, 1667

A Un'Attrice [1]

che rappresenta la peccatrice convertita

In preda gi  de' piú lascivi amori,

a cui con piacer vano il mondo invita,

la peccatrice in su l'et  fiorita

s'orno di gemme e profumò d'odori.

5       Poi de' commessi suoi volgari errori

passò tra i boschi a sospirar romita

e, mentre apriva a sospirar l'uscita,

aprian per lei del ciel gli angeli cori.

Tu mentre in finta scena il mondo insano

10     segui, poi sprezzi e tra i celesti giri

spieghi lodi canore al re sovrano;

prima tra molli vezzi ogn'alma aggiri,

poi teco al ciel da questo fango umano

per la traccia sen va de' tuoi sospiri.

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[1] Pietro Michele, apud. Lirici Marinisti,Op. Cit., p. 309;